
Aligi Sassu, Caffè San Babila, 1951, olio su tela, cm 100×200
I cicli dell’arte
L’arte offerta a puntate, come una fiction di successo: in ogni periodo un cammeo di opere importanti, accompagnate da un catalogo anch’esso in qualche modo pubblicato a rate, che accompagnano il visitatore alla graduale scoperta di una collezione unica, straordinaria, in attesa che i tempi non brevissimi che burocrazia e ristrutturazioni edilizie impongono ne consentano l’esposizione completa in un degno spazio museale permanente.
01 I cicli dell’arte “Il fascino dell’immagine” 21.12.2018 – 08.03.2019
02 I cicli dell’arte “La materia, l’energia, l’immagine” 09.03.2019 – 02.05.2019
03 I cicli dell’arte “Aligi Sassu. Un espressionismo lirico” 04.05.2019 – 23.07.2019
04 I cicli dell’arte “Goya, la provocazione e la guerra” 26.07.2019 – 29.09.2019
05 I cicli dell’arte “Claudio Bonichi” (21.12.2019-29.02.2020)
06 I cicli dell’arte “Modica, Savinio, Caruso e Calabria” (esposizione visibile anche online)

Ettore e Andromaca
1935, olio su tela, cm 50×70
La Collezione Paglione al Museo Barbella, Chieti.
Un complesso logico e ben strutturato di 101 opere, tele e sculture, che già da qualche anno rappresenta una preziosa attrattiva per il Museo Barbella, contribuendo in maniera fondamentale a porre questo prestigioso sito espositivo ai primi posti in una ideale classifica nazionale.

Renato Guttuso,
Tartaruga sul prato
acquatinta, cm 62×84
La “Collezione Teresita Olivares Paglione” al Museo universitario di Chieti. 301 oggetti tutti riferiti al tema della tartaruga; per la maggior parte opere di artisti contemporanei variamente famosi, quali Sassu, Guttuso, Cascella, Fontana, e, subordinatamente oggetti etnografici raccolti in varie parti del mondo.

Gaston Orellana,
Motorizados ciegos VI: que porta niño herido
1971, olio su tela, cm 100×100
Palazzo d’Avalos, Vasto. Otto artisti, quattro italiani e altrettanti di cultura spagnola, a sugellare una univocità, pur nella multiforme ispirazione, dell’arte fonte di bellezza e di serenità dell’animo da qualunque sponda del mare la si voglia guardare.

Aligi Sassu,
Piatto dell’anno
1979, porcellana serigrafata, ø 25 cm
200 ceramiche e sculture dal 1939 al 1994
Museo delle ceramiche. Castelli (TE)
Una mostra che Alfredo Paglione nel 2008 ha voluto donare alla comunità. Il terremoto che l’anno successivo ha devastato L’Aquila ha trasformato, almeno per il momento, l’esposizione in una mostra temporanea.

Aligi Sassu Los papiros del Estanque Dalla suite “Aligi Sassu. Il mito del Mediterraneo” 1989/90 acquaforte, acquatinta e puntasecca a 7 colori, cm 65×87
Aligi Sassu. L’immagine della parola
100 opere grafiche originali dal 1967 al 1992 che arricchiscono, tra le altre donazioni, il Museo universitario. “Penso che l’artista – scrive Sassu – non può e non deve essere solo un facitore di forme e di colori. Le immagini e le parole, i ritmi del Poeta sono una certezza a cui l’artista ha il compito di dare forma, visione, presagio di comunicazione”.

Aligi Sassu Cavalli rossi 1992 serigrafia su tela, cm 100×140
17 opere di Aligi Sassu + 13 significativi lavori di autorevoli rappresentanti dell’arte cosiddetta “di immagine” donati a Tornareccio per onorare il paese natio e per ricordare il papà Ottavio, al quale è intitolata la Sala che ospita la mostra. Un duplice gesto d’amore dedicato anche tutti quelli, e ai giovani in particolare, che amano e sanno apprezzare l’arte e la bellezza.

Aligi Sassu Le sorelle 1965 pastelli a cera, cm 35×48
“Fra realtà e mito” il nuovo museo di Atessa ospita 210 opere su carta realizzate da Aligi Sassu tra il 1927 e il 1992: un significativo saggio dell’attività di un artista tra i più significativi del ‘900. Anche nel nome dell’indimenticata Teresita, “la bella orchidea colombiana che – nell’ora del tramonto – aveva messo radici tra le montagne e i lidi d’Abruzzo”

Robert Carroll, The big table 130×163
In esposizione 42 opere di 4 illustri artisti, noti in tutto il mondo: Claudio Bonichi, Arturo Carmassi, l’americano Robert Carroll e lo spagnolo Gastòn Orellana. La mostra permanente è stata inaugurata il 16 giugno 2018 nel Polo Museale Santo Spirito di Lanciano, dove si può ammirare.