
Un concerto per Teresita Olivares Paglione
Domenica 20 maggio 2018 al Teatro Marrucino
Il concerto del 20 maggio 2018 – voluto dal Maestro Giuliano Mazzoccante, dal Teatro Marrucino e dalla Fondazione Immagine – ha ricordato il decennale della scomparsa di Teresita Olivares Paglione. La celebrazione è stata affidata a un concerto perché Teresita era una apprezzata violoncellista e perché suo marito Alfredo, per anni quotatissimo gallerista e oggi generoso mecenate, ha sempre amato quella che non a caso viene definita musica classica.
Ma chi era Teresita Olivares Medina? I cenni biografici ci dicono che è nata il 10 aprile 1937 in Colombia, a Cùcuta, dove nel 1960 ha conosciuto Alfredo Paglione allora in viaggio di studio in Sudamerica. Sin da giovanissima ha coltivato la passione per la musica diventando insegnante di violoncello e componente dell’orchestra del conservatorio locale. Una passione che la accompagnerà anche dopo il trasferimento in Italia, nel 1961, ospite della sorella Helenita, cantante lirica e moglie del pittore Aligi Sassu. Proprio il già famoso artista e la sorella saranno i testimoni delle nozze, celebrate il 21 ottobre 1967 nella chiesa di Sant’Andrea, a Pescara, tra Teresita e Alfredo Paglione. Un sodalizio d’amore e di reciproca comprensione, vissuto tra l’Europa e il Sudamerica, che si interrompe il 26 gennaio 2008, quando Teresita conclude la sua parentesi terrena dopo una lunga e dolorosa malattia.
Non si spegne però l’amore che continua a vivere in Alfredo, in memoria di una meravigliosa compagna il cui sorriso aleggia ancora nelle stanze di Milano e di Giulianova in cui i coniugi hanno a lungo vissuto insieme. «Sapevo quel che volevo: esserti compagna fedele, condividere il tuo lavoro, le tue fatiche e i tuoi successi»: sono parole di Teresita. Lei e Alfredo in effetti hanno coltivato insieme le loro passioni e hanno condotto insieme una vita straordinaria, tra amicizie importanti e successi professionali. Hanno incrociato Rafael Alberti, Lucio Fontana, Guttuso, Picasso, Moravia, Quasimodo, Sciascia e Ungaretti, tanto per citarne alcuni. Se un giorno Alfredo Paglione si deciderà a raccogliere in un libro le sue memorie, ne verrà fuori un importante spaccato della vita culturale, non solo italiana, della seconda metà del ‘900. Un racconto del quale Teresita era e resta una figura fondamentale. La sua capacità di sorridere anche di fronte al dolore ha lasciato il segno. Il concerto-omaggio, aperto dalle note del violoncello di Teresita suonato dietro il sipario e poi affidato al violino di Pavel Berman e al pianoforte di Giuliano Mazzoccante ha rappresentato il tentativo di offrire a tutti noi che abbiamo ascoltato una emozione che ci ha almeno avvicinato a quel sorriso.
Luciano Di Tizio
(presidente Fondazione Immagine)