
Il ricordo: UNA VITA NEL SEGNO DELLA BELLEZZA
Ho conosciuto tardi Alfredo Paglione, l’ho conosciuto quando aveva appena iniziato la sua seconda vita, quella del generoso mecenate capace di donare centinaia di quadri, sculture, oggetti d’arte… di creare musei ex novo o di potenziare incredibilmente strutture espositive già avviate. L’ho conosciuto tardi, ma ho imparato subito ad apprezzare la sua estrema disponibilità, il suo amore incondizionato per l’arte e per i giovani, ai quali voleva fossero soprattutto dedicate le iniziative che ha continuato a portare avanti sino all’ultimo giorno della sua esistenza. Una vita da romanzo, vissuta intensamente tra Europa e Sud America, dove aveva conosciuto l’amatissima moglie Teresita, scomparsa nel 2008 e che oggi riposa a Chieti, nella tomba di famiglia che già accoglieva il padre e la madre del mecenate e che ora abbraccerà anche Alfredo nel cimitero monumentale teatino. Ha conosciuto i grandi del ‘900, artisti e poeti: Aligi Sassu, innanzitutto, suo cognato, col quale ha condiviso affetti e iniziative in ogni angolo del mondo; e ancora Quasimodo, Guttuso, Dino Buzzati, Ungaretti, Rafael Alberti, José Ortega… La Trentadue, la sua galleria di Milano, è stata a lungo un cenacolo in cui artisti affermati ed altri che si stavano affermando hanno con orgoglio esposto i propri capolavori, sotto lo sguardo attento di un uomo che all’arte, nel senso più ampio del termine, ha dedicato l’intera esistenza. Anche quando, non più gallerista, le sue immense collezioni le ha donate alla collettività, soprattutto in Abruzzo, soprattutto a Chieti, dove nel 2015 ha creato la “Fondazione Immagine” che vigila e valorizza le “sue” collezioni. Quel che ha fatto Alfredo Paglione resterà nella memoria di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ma anche di chi lo conoscerà solo attraverso le sue donazioni. Se nel momento dell’addio volessimo a ogni costo sintetizzare, potremmo dire che la sua è stata una vita per la bellezza.
Luciano Di Tizio (Presidente Fondazione Immagine)